lunedì 28 febbraio 2011

Post-it

Questo post lo lasceremo in un libro di Baudelaire preso in prestito in biblioteca, così che qualcun altro lo possa trovare.



















Questo post-it non sapremo dove lasciarlo.
Forse lo appiccicheremo su un muro.












In questo post-it c'è scritta una frase di una canzone.

Ci piace molto, però non sapremo dove lasciare questo bigliettino. Forse lo appiccicheremo su un nostro diario segreto

venerdì 25 febbraio 2011

150 anni della Repubblica.


(http://www.google.it/imgres?imgurl=http://www.quirinale.it/qrnw/statico/eventi/150italia-unita/logo_big.jpg&imgrefurl)


150 anni Unità: valorizziamo ciò che ci unisce.

Nel 2011 saranno trascorsi 150 anni dall’unificazione dell’Italia. Un secolo e mezzo durante il quale il Paese è cambiato profondamente: ha modificato i propri modelli di riferimento, ha vissuto importanti fenomeni migratori, ha conquistato un posto di primo piano nel panorama internazionale, ha affrontato e superato momenti di crisi. Le difficoltà, infatti, rappresentano spesso per le società un’occasione di rilancio, o, più semplicemente, di riflessione. Così il 17 Marzo 2011 e i festeggiamenti per il 150° anniversario dell’unità nazionale possono essere un’opportunità per un dibattito collettivo che, coinvolgendo l’intera Nazione, porti a riflettere sul suo passato e sul suo presente per guardare consapevolmente al futuro.
Quasi tutte le città di Italia, per quesyo avvenimento organizzeranno delle attività, per esempio a Torino sono state organizzate delle mostre aperte dal 17 Marzo. Anche Firenze aprirà una mostra sull'attività di soccorso svolta dalla Croce Rossa Italiana nel corso della Prima Guerra Mondiale. Vuole illustrare e mettere in luce l'enorme mole di lavoro svolto dalla nostra associazione umanitaria in soccorso di tutti coloro che furono toccati dalle vicende dolorose della Grande Guerra, fossero militari al fronte, militari feriti e malati ricoverati negli ospedali territoriali o civili colpiti dalla violenza della guerra.
Noi studenti staremo a casa il 17 Marzo, dato che è festa nazionale.

martedì 22 febbraio 2011

Sei cappelli per pensare.



Il cappello blu è, secondo noi, induce alla calma ed è come una profonda soddisfazione. Fissando per molto tempo questo colore si produce un effetto di quiete ed armonia. Con questo cappello ci sentiremmo molto calme e a nostro agio.




Il rosso e il giallo sono due colori che ci piacciono molto. Il giallo è il colore della positività, del calore del Sole e il rosso è il colore della passione e del fuoco. Con questo cappello in testa ci sentiremmo molto attive, felici e piene di emozioni.



Il verde è il colore dello sviluppo creativo e del pensiero. E' anche il colore che porta fortuna. Con questo cappello in testa ci sentiremmo pieni di idee
e fortunati perchè potremmo realizzare i nostri sogni.




Il nero è il colore della negatività. Con questo cappello in testa avremo dei pensieri molto pessimisti e non riusciremo ad essere felici. Il nero ci trasmette tristezza, malinconia e morte.








Il bianco è un colore neutro. Con questo cappello in testa potremmo analizzare freddamente ogni situazione basandoci solo sui fatti di cui disponiamo.









Con questo cappello grigio e viola ci sentiremmo molto sfortunate. Il viola si dice che porti un po' sfortuna. Il grigio è un colore tenue e cupo.

venerdì 18 febbraio 2011

Intelligenze multiple.


(http://www.bgfl.org/bgfl/custom/resources_ftp/client_ftp/ks1/ict/multiple_int/questions/results.cfm)

Dopo aver fatto questo test abbiamo potuto capire che siamo poco portate per la logica ed i calcoli matematici.
Siamo invece molto portate per la linguistica, per la musica e per i rapporti interpersonali con le altre persone.
Abbiamo anche capito che siamo abbastanza portate per stare a contatto con la natura e che spesso comunichiamo attraverso le immagini.

mercoledì 16 febbraio 2011

Jovanotti - Tutto L'Amore Che Ho



"E ho visto cose riservate ai sognatori,
ed ho bevuto il succo amaro del disprezzo,
ed ho commesso tutti gli atti miei più puri.

Considerando che l'amore non ha prezzo...
Considerando che l'amore non ha prezzo,
sono disposto a tutto per averne un po',
considerando che l'amore non ha prezzo
lo pagherò offrendo tutto l'amore,
tutto l'amore che ho,
tutto l'amore che ho."

venerdì 11 febbraio 2011

Illusioni percettive.




(http://www.google.it/#sclient=psy&hl=it&q=la+gestalt+wikipedia&aq=f&aqi=&aql=&oq=&pbx=1&fp=5e4bf2560df3d962)

Il fenomeno della percezione rappresenta la prima e fondamentale forma di rapporto organizzato che l’individuo ha con il proprio ambiente vitale. Essa costituisce infatti quel processo interno alla nostra esperienza del mondo che coniuga la semplice ricezione sensoriale degli stimoli esterni con il processo della loro elaborazione intellettiva.
Nella percezione non si verifica infatti, né una condizione di passività del soggetto, che limita -come avviene nel caso della sensazione – l’uso delle proprie facoltà alla sola ricezione dei messaggi provenienti dalla realtà esterna, né una sua posizione di dominio – esercitata attraverso il controllo intellettuale – ma si realizza piuttosto una situazione di incontro partecipativo tra uomo e mondo: da una parte gli elementi del mondo esterno, dall’altra il soggetto che, a partire da questi, organizza autonomamente l’immagine.
Tale peculiarità della percezione, ossia il suo essere allo stesso tempo inconscia e capace di dare al soggetto una prima immagine organizzata ed unitaria del mondo esterno, ha suscitato il vivo interesse di studiosi e ricercatori. Mi soffermerò però in particolar modo sulle teorie della psicologia della Gestalt.

Per la psicologia della Gestalt non è giusto dividere l'esperienza umana nelle sue componenti elementari e occorre invece considerare l'intero come fenomeno sovraordinato rispetto alla somma dei suoi componenti: "L'insieme è più della somma delle sue parti" (posizione del molarismo epistemologico o emergentismo) allo stesso modo in cui le caratteristiche di una società non corrispondono a quelle degli individui che la costituiscono. Quello che noi siamo e sentiamo, il nostro stesso comportamento, sono il risultato di una complessa organizzazione che guida anche i nostri processi di pensiero. La stessa percezione non è preceduta dalla sensazione ma è un processo immediato - influenzato dalle passate esperienze solo in quanto queste sono lo sfondo dell'esperienza attuale - che deriva dalla Gestalt, come combinazione delle diverse componenti di un'esperienza reale-attuale. La capacità di percepire un oggetto quindi deve essere rintracciata in una organizzazione presieduta dal sistema nervoso e non ad una banale immagine focalizzata dalla retina.

La percezione consiste nell' assegnare un significato agli stimoli provenienti dagli organi di senso e nell'attribuire ad essi proprietà fisiche: nitidezza ad un' immagine, grandezza ad un oggetto, chiarezza ad un suono, ecc.

mercoledì 9 febbraio 2011

Acrostic poem.

http://www.readwritethink.org/files/resources/interactives/acrostic/

martedì 8 febbraio 2011

Patrono di Brescia, tra religione e fiera.



La ricorrenza dei SS. patroni Faustino e Giovita viene festeggiata il giorno 15 febbraio con una straordinaria fiera popolare, ricca di colori, festa, suoni, odori ed emozioni.

La festa dei Patroni rappresenta un momento di festa per tutti i cittadini bresciani, un momento ndi svago e di libertà. In città si tiene per tutta la giornata una fiera-mercato veramente grande, animata e ricca, come tuttavia se ne possono trovare tante in Italia.
E' proprio il 15 febbraio che Brescia ed i bresciani riscoprono per un giorno le proprie origini e questa città, solo di recente valorizzata nelle sue enormi attrattive turistico - culturali, si anima di gente, sfodera la propria identità e viene pervasa da un clima festaiolo avvertibile in ogni dove.
Allora la festa diviene occasione per ritrovare antiche usanze, percorrere quartieri altrimenti poco frequentabili, vivere il centro storico di Brescia mescolandosi alla fiumana di gente che dalla mattina fino alla sera invade la città.
Cominciamo con lo svelare una piccola ingiustizia : anche se per tutti, Bresciani compresi, il 15 febbraio è "San Faustino" e basta, in realtà questo giorno celebra i due Santi protettori di Brescia, Faustino e Giovita; per uno strano scherzo del destino, Giovita viene quasi sempre "bellamente" dimenticato!

Percorrendo Corso Mameli trovate il tempo di osservare il "Mostasù dele Cossere" ( letteralmente, in bresciano : "faccione delle Cossere") che trovate all'incrocio di Corso Mameli con Contrada delle Cossere : è un vero e proprio "mascherone" di pietra, con orecchie e naso mozzati ,che ebbe per i Bresciani un grande valore "satirico" tant'è che per un certo periodo nacque nell'800 un "foglio" che prese proprio quel nome. Mentre ci avviciniamo a Piazza Rovetta iniziamo a percepire distintamente i "rumori" ed i profumi della Fiera; è un fiorire di bancarelle che propongono praticamente di tutto e che si stendono dall'inizio di via S. Faustino fino al termine di via X Giornate, occupando anche le Piazze Loggia e Vittoria. Il centro storico di Brescia è veramente bello e ricco di attrattive, ma oggi non è il giorno adatto; oggi bisogna (ogni Bresciano che si rispetti lo fa) "andare in Fiera!".
Quindi via attraverso le bancarelle, attratti dai colori, dai venditori,dai banconi in cui fanno bella mostra di sé dolciumi e leccornie, mentre nell'aria si mescolano i profumi di zucchero filato, di salamele alla griglia, di piadine e quant'altro.
Direi che per ogni Bresciano un "acquisto" in Fiera è praticamente obbligatorio ed ogni anno ci si affanna per trovare qualche nuova idea.

martedì 1 febbraio 2011

Commento all'articolo "Tunisia ed Egitto, il web fa la rivoluzione?"




Ecco il link del sito da cui noi traiamo le nostre conclusioni:
http://www.apogeonline.com/webzine/2011/01/31/tunisia-ed-egitto-il-web-fa-la-rivoluzione

In questi giorni sia in Egitto che in Tunisia sono in corso proteste da parte delle popolazioni locali.

Le famiglie di entrambi i paesi investono sullo studio dei figli, si sacrificano sperando di dare loro un futuro migliore, alla fine si va a finire disoccupati con titoli, questo perchè il Governo non finanzia lo studio e la ricerca. A questo aggiungi la corruzione profonda dei regimi e dei loro apparati, il divario crescente tra ricchi e poveri, l'arroganza della classe arricchita a spese del popolo, la violenza della polizia e dell'esercito, i livelli di disoccupazione che superano i 50% tra i giovani, la crisi degli alloggi, l'incapacità di fondare una famiglia e farla vivere in dignità, le scuole che si deteriorano sempre di più.
In Algeria, come in altri paesi é il rialzo improvviso di alcuni generi alimentari a scatenare il finimondo. Il rialzo é solo una causa scatenante, la goccia che ha fatto traboccare un vaso già pieno da tempo.

Non si capisce esattamente cosa, ma qualcosa é evidentemente rotto negli equilibri al potere nei due paesi. I due dittatori sono vecchi e malati. I due regimi ormai sono impresentabili e rischiano un collasso per cause naturali. Un collasso che porterebbe a risultati che nessuno può prevedere. Allora per evitare l'incertezza forse qualcuno, da dentro e da fuori ha deciso di organizzare una sorta di esplosione controllata.

In queste situazioni la rete non è utilizzata come strumento: la tecnologia, semplicemente, abilita. Piuttosto rete come luogo di visibilità delle relazioni sociali e delle vite e dell’appartenenza di queste vite a territori reali e non immaginari. Visibilità di una solidarietà sociale trasversale che viene messa in connessione e mostrata attraverso la capacità di comunicarsi delle vite connesse.

Queste rivoluzioni passano attraverso il web. Le informazioni, le idee delle persone, attraverso il Web possono essere comunicate a tutto il mondo.