martedì 21 dicembre 2010

martedì 14 dicembre 2010

Disegno di legge Gelmini.

Il DDL 1905 , la cosiddetta “Riforma Gelmini”recita:
“Il disegno di legge,che si inserisce nel piu` vasto progetto di revisione dell’assetto delle pubbliche amministrazioni secondo princıpi di efficacia e di efficienza, intende ridisegnare i tratti fondamentali del sistema universitario, con l’obiettivo di adeguarlo alle nuove istanze che provengono da una Società in costante sviluppo, anche in relazione all’ampliamento dello spazio culturale e scientifico di riferimento; inoltre, intende apportare i correttivi necessari ad eliminare quelle criticità e quelle anomalie che, sedimentandosi nel tempo, hanno di fatto impedito una sana e rapida crescita del sistema secondo princıpi di merito, pur in presenza di indubbi punti di eccellenza.”

Questo nuovo disegno di Legge ha provocato molte reazioni nell’ambiente politico e studentesco.Punti caldi di discussione e di malessere sono: la riforma dei Consigli di Amministrazione (CdA) e la questione dei ricercatori.

La Riforma può essere senz’altro considerata un ambizioso tentativo di ridare slancio all’istruzione superiore e uno sforzo di affrontare di petto i problemi dell’Università.
Emerge chiaro l’intento del Governo di «asciugare» gli sprechi.Occorre però tener presente che la Riforma viene fatta su vasta scala, senza render conto dei singoli Atenei e delle rispettive condizioni economiche in cui essi versano.
Vale a dire: ok, basta con i finanziamenti a pioggia… ma qui si rischia di effettuare tagli con l’accetta.

Il CdA, secondo la Riforma, pur mantenendo tutte le attuali competenze sulle questioni finanziarie:
1) acquisirà il potere di gestione e programmazione su tutto il personale, docenti e ricercatori inclusi;
2) avrà il potere di decidere l’attivazione o la soppressione dei Corsi di Laurea e delle Sedi;
3)deciderà l’indirizzo strategico dell’Ateneo.

Il rischio è che tale incremento delle funzioni del CdA, in previsione di un sempre maggiore ingresso di soggetti finanziatori in larga parte privati nel sistema universitario pubblico, può senz’altro costituire una minaccia per l’indipendenza e l’autonomia dell’Università pubblica in sé.

Tuttavia ciò che rimane da specificare (e che la Riforma purtroppo non prevede) a questo punto sono i criteri di scelta per l’ingresso.
Se l’Università deve essere il luogo di formazione della futura classe dirigente di una nazione, allora essa è una struttura che lavora ai fini dello Stato, e per questo motivo anche le imprese, se d’imprese si parlerà, che subentrano nei Consigli di Amministrazione, dovranno dimostrare di essere organiche alla società e all’idea di sviluppo e crescita nazionale.

Altra questione che merita qualche chiarimento è quella relativa ai ricercatori universitari.
Al momento attuale, l’aspirante ricercatore, al termine del dottorato, ha davanti a sé un periodo di precariato, di durata indeterminata. In questo periodo può percepire un assegno di ricerca (al massimo per 4-5 anni) o altre forme di borse e/o contratti. L’ingresso ad uno status a tempo indeterminato avviene con concorso da Ricercatore universitario (mediamente, l’età di ingresso è oltre i 35 anni).

martedì 7 dicembre 2010

martedì 23 novembre 2010

Chi sono i nativi digitali?



(http://www.google.it/images?hl=it&source=imghp&biw)


I nativi digitali siamo noi, la nuova generazione che viene a contatto con la tecnologia.Ci sono tre tipologie differenti di nativi digitali, che segnano la transizione dall’analogico al digitale dei giovani nei paesi sviluppati:

a. I nativi digitali puri (tra 0 e 12 anni);
b. i Millennials (tra 14 e 18 anni);
c. I nativi digitali spuri (tra 18 e 25 anni).

I nativi digitali spuri: gli studenti universitari . Usano sempre più il cellulare prevalentemente per sms, foto e video, non guardano quasi più la televisione, sentono poco la radio e purtroppo continuano a non leggere libri se non quelli che studiano. Tuttavia il loro uso del Web è ancora “ molto analogico”, molto Web 1.0. Sono loro stessi a definirsi utenti di base del Web e solo il 21 per cento si definisce un utente esperto. Gli studenti universitari navigano molto, usano i blog e leggono quelli dei loro amici, ma meno nel 2010 che nel 2009, a causa come vedremo del fenomeno Facebook. .

I nativi esistono ma non sono tutti uguali, la contaminazione analogica del gruppo tra i 18 e i 25 anni è ancora molto forte, lo è molto meno presso i Millennial e tende a scendere a zero nei nativi digitali puri.

I nativi digitali puri: se prendiamo in considerazione i bambini tra gli zero e il 12anni, ci rendiamo conto che sono loro i veri nativi. Hanno un’esperienza diretta sempre più precoce degli schermi interattivi digitali - consolle per i videogiochi, cellulari, computer, iPod - così come della navigazione in Internet.

martedì 16 novembre 2010

I riti di passaggio.

Un rito di passaggio è un rituale che segna il cambiamento di individuo da uno status socio-culturale ad un altro, cambiamenti che riguardano il ciclo della vita individuale; il caso paradigmatico è quello dei riti di iniziazione[, ma anche altri avvenimenti come la nascita, la morte, il matrimonio o la menopausa, o anche altre situazioni connesse o meno ad avvenimenti biologici, possono essere gestite socialmente mediante tale tipologia di riti. Il rituale si attua, il più delle volte, in una cerimonia o in prove diverse.

I riti di passaggio permettono di legare l'individuo al gruppo, ma anche di strutturare la vita dell'individuo a tappe precise, che permettono una percezione tranquillizzante dell'individuo nel rapporto con la sua temporaneità e con la sua mortalità.

Le caviglie Sudafricane.




(http://www.focus.it/sesso__comportamento/fotodelgiorno/26062010-1655-667-caviglie-sudafricane)

La festa D'autunno




(http://www.focus.it/sesso__comportamento/fotodelgiorno/28092010-1611-288-festa-d-autunno)

Il rito di iniziazione.



(http://www.google.it/imgres?imgurl=http://media.focus.it/allegati/235196.JPG&imgrefurl=http://www.focus.it/sesso_)

Rito degli anelli al collo.




(http://www.google.it/imgres?imgurl=http://www.corriere.it/Media/Foto/2003/02_Febbraio/19/COLLO.jpg&imgrefur)

Il rito della morte




(httpcontro-le-mutilazioni-genitali-femminili-un-appello-di-lameduck.html)

mercoledì 10 novembre 2010

La protesta degli immigrati a Brescia





(http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11/03/brescia-prosegue-la-protesta)

A Brescia prosegue la protesta degli immigrati che da cinque giorni sono asserragliati su una gru.

Vogliono il permesso di soggiorno e per ottenerlo sei immigrati da sabato 6 novembre 2010 sono su una gru del cantiere della metropolitana di Brescia.
Jimmy, un immigrato di 25 anni che sta partecipando alla protesta spiega: "Scenderemo soltanto quando il ministero dell’Interno aprirà una trattativa seria per la regolarizzazione di tutti gli immigrati che a Brescia si sono visti respingere la domanda di sanatoria di colf e badanti presentata l’anno scorso. Molti di noi hanno pagato migliaia di euro di contributi, ma ci siamo visti respingere la richiesta, senza nemmeno spiegarci il perché. E oltre al danno, la beffa: i soldi che abbiamo versato non ci verranno restituiti dallo Stato italiano”. Altra richiesta per loro irrinunciabile: “chiediamo il ripristino del presidio permanente in via Lupi di Toscana davanti all’ufficio unico per l’immigrazione della Prefettura, distrutto sabato pomeriggio dalle ruspe del Comune inviate dal vice sindaco leghista Fabio Rolfi”. Quel blitz ha scatenato le reazioni degli immigrati e la decisone di salire a più di trenta metri d’altezza da parte di sei di loro.

La situazione si è fatta ancor più difficile quando un corteo composto da almeno 500 persone, ha cercato di avvicinarsi alla gru dove erano appena saliti i sei. Cariche della Polizia, spintoni e l’arresto di un manifestante. I sei sulla gru sono tutti giovani. Sono operai, artigiani, saldatori, costretti alla clandestinità e a lavorare in nero.

Il problema è che due dei ragazzi saliti sulla gru, hanno la febbre alta ma non se la sentono proprio di abbandonare la piattaforma sospesa sopra una città che non fa mancare gesti di solidarietà. Sono comunque aiutati nel caso di bisogno (con coperte per il freddo ed imoermeabili per la pioggia). Sono stati dati loro anche cibo a acqua.

Il rischio comunque è concreto: se succedesse loro qualcosa, in tutto il quartiere esploderebbe la rabbia degli immigrati. Uno di loro si avvicina alla troupe di AlJazera e dice: “Se la Polizia dovesse salire, noi entriamo con loro, per difendere i nostri amici, ma se dovesse accadere loro qualcosa, diamo fuoco a tutti i negozi del quartiere”.

venerdì 5 novembre 2010

Sanremo e la polemica tra le due canzoni


(http://espresso.repubblica.it/dettaglio/bella-ciao-giovinezza)

L'idea di Gianni Morandi, poi bocciata dalla Rai, ha scatenato la polemica sulle canzoni e i simboli della nostra storia. E' giusto mettere sullo stesso piano la Resistenza partigiana e il fascismo?
(04 Novembre 2010) Per Francesco Guccini, che di canzoni se ne intende, «la par condicio non c'entra: 'Bella Ciao' è la speranza, 'Giovinezza' l'orrore».
Comunque sia, alla fine il consiglio d'amministrazione della Rai ha bocciato l'idea di Gianni Morandi di far cantare entrambi i brani in una serata di Sanremo dedicata ai 150 anni dell'Unità d'Italia.

Ma il tentativo di equiparare i due simboli sonori non finisce di causare polemiche sul 'revisionismo' storico che metterebbe sullo stesso piano il fascismo e i partigiani.
'Giovinezza' infatti, seppur nato come canto goliardico delle università, divenne presto l'inno degli Squadristi, quelli che imposero la dittatura con le manganellate e l'olio di ricino. In particolare, la versione adottata dagli squadristi nel '19 conteneva una strofa («nel Fascismo è la salvezza della nostra libertà») di adesione totale al progetto di Mussolini.

Anche 'Bella ciao', originariamente, non era un canto politico (è nato tra le mondine emiliane senza il riferimento agli 'invasori') ma lo è diventato nell'adattamento dei partigiani degli Appennini, ed è diventato infine l'emblema canoro della Resistenza.

E' giusto che, 65 anni dopo la fine della guerra e la sconfitta del fascismo, i due simboli vengano messi sullo stesso piano? Siamo così lontani da quegli eventi che possiamo considerarli due pezzi della storia dell'Italia da guardare con equidistanza museale, o è necessario mantenere viva e forte - anche nella simbologia - la differenza etica tra chi impose la dittatura portandoci alle leggi razziali e all'alleanza con Hitler e chi invece combatté sulle montagne e nelle città per liberarci dal nazifascismo?

venerdì 29 ottobre 2010

Competenza digitale





Il progetto LINKED (Leveraging Innovation for a Network of Knowledge on Education) è un progetto europeo finanziato dalla Commissione Europea che ha l’obiettivo di organizzare e gestire la conoscenza in merito a due concetti chiave: la competenza digitale e i giochi digitali.
Il primo concetto, la competenza digitale, è stato oggetto di una revisione sistematica che ha visto il gruppo di ricercatori impegnati prima nella definizione dello stesso e poi nel tentativo di mettere in relazione tale competenza con i contesti formativi, l’apprendimento e il curricolo. Le domande alle quali il progetto ha cercato di dare risposta sono le seguenti: cosa si intende con “competenza digitale”? Che rapporto c’è tra la competenza digitale e le competenze chiave che ogni studente dovrebbe acquisire? Come dovrebbe essere sviluppata la competenza digitale a scuola? Quali sono le metodologie didattiche più adeguate per sviluppare nei ragazzi questo tipo di competenza?

La revisione sistematica ha riguardato un corpus di circa 1.000 tra articoli, rapporti di ricerca, saggi ecc. I criteri adottati per addivenire a tale corpus sono stati i seguenti:

- il materiale doveva essere in lingua inglese, in modo che chiunque potesse essere in grado di verificare le fonti;
- il materiale doveva essere stato rivisto da esperti con il metodo della peer-review; questo per garantire la scientificità delle fonti utilizzate;
- il materiale doveva essere stato pubblicato tra il 2005 e il 2010, ovviamente per garantire una maggiore attendibilità anche delle ricerche consultate (in questo campo, ricerche effettuate prima del 2005 rischiano di essere superate).

La competenza digitale è, diciamo così, l’ultima nata in termini di etichette create per esprimere la capacità di un soggetto di muoversi nel modo digitale. Prima di questa hanno avuto successo termini quali ICT skill, information skill, digital skill, Internet skill, information literacy ecc. Talvolta queste etichette fanno riferimento a capacità, abilità o competenze simili, talvolta invece i concetti sono limitati all’uso di Internet o riferiti all’uso dei linguaggi multimediali più in generale. La proliferazione dei termini riflette probabilmente la rapida evoluzione delle tecnologie ma anche l’apporto di aree scientifiche diverse. In effetti, dibattono e scrivono sullo stesso concetto professionisti e ricercatori provenienti da background culturali diversi.
L’uso del termine "competenza digitale" è in un certo senso legato da una parte alle evoluzioni del concetto di abilità,dall’altra a spinte politiche – come quelle della Commissione Europea - che indirizzano gli stati Membri verso obiettivi di apprendimento standard a livello europeo.
Recentemente, la Commissione Europea ha definito la competenza digitale come una competenza che implica un uso sicuro e critico delle tecnologie della società dell’informazione in ambiti diversi, come il lavoro, lo studio, l’intrattenimento e la comunicazione.

Il progetto LINKED, pertanto, ritiene che da questa, seppur limitata, indagine conoscitiva in letteratura emerga una forte necessità di effettuare studi di natura empirica e sperimentale; occorre anche predisporsi a seguire con pazienza un concetto che, data la veloce trasformazione dei media e del mondo digitale, continuerà ad evolversi velocemente, forse sfuggendo in parte alla volontà definitoria di ricercatori, politici e operatori della scuola.

mercoledì 27 ottobre 2010

martedì 19 ottobre 2010

IL VERDE



(http://www.google.it/imgres?imgurl=http://www.gardenclub.it/)


Verde è il colore della vegetazione e della natura, indica costanza, equilibrio e compostezza, ma anche ambizione e competitività. Stimola la logica, l'analisi e l'attenzione.

IL ROSSO




(http://www.google.it/imgres?imgurl=http://www.luluemacco)


Rosso è il colore del cuore e del sangue, indica passionalità, ardore e temperamento sanguigno, a volte collerico, impulsivo e rancoroso. Stimola l'attivismo, la volontà e l'energia.

IL GIALLO



(http://www.google.it/imgres?imgurl=http://www.isof.cnr.it/photoscience/M.P.G._2008/Paesaggio/slides/Barbara_Esplosione%2520di%2520giallo.jpg&imgrefurl=http://)

Giallo è il colore del sole e della vitalità, indica desiderio di espandersi, di comunicare e di gioire. E' il colore della radiosità e della determinazione, ma anche della tendenza al dominio, al potere e talvolta alla superficialità.

IL BLU



(http://www.flickr.com/photos/angelaloporchio/640730058/)

Blu è il colore del mare e del cielo, indica l'infinito, la riflessione e la spiritualità, ma anche la malinconia e l'introversione. Stimola la riflessione e la serenità.

Cromoterapia e colori delle emozioni

I colori sono utilizzati in cromoterapia per alleviare blande sintomatologie, per stimolare o per rilassare l'organismo. La cromoterapia si pratica proiettando fasci di luce sul corpo, oppure fissando o visualizzando mentalmente colori. Una cromoterapia ecologica consiste nell'immergersi e nel contemplare scenari naturali dominati da un colore: cielo, prati, tramonti...


Dicono che le emozioni hanno un colore, ormai c'è pure la cromoterapia che crede a queste cose, forse è vero che determinati colori stimolano ed altri rilassano, di certo ognuno di noi ha delle predilizioni personali che vanno al di là di ogni moda, io vedo la vita in maniera colorata, e in base all'umore una margherita oggettivamente bianca mi può apparire viola, blu, rosa, comunque non grigia, anche perchè al massimo potrebbe essere bianca e nera, ma mai grigia, vorrebbe dire che mi sono lascita andare, una giornata di certo può essere nera, potrei essere incazzata nera, ma poi se ci penso bene non sto così male, del resto sono nata nella parte fortunata del mondo, e i colori mi ritingono la giornata.

venerdì 8 ottobre 2010

mercoledì 12 maggio 2010



Questo è lo stipendio dei lavoratori della ditta "Mesti"

Video per Ipad 2

Video per Ipad

L'ipad

L’ Ipad

mercoledì 14 aprile 2010

mercoledì 24 marzo 2010

mercoledì 17 marzo 2010

La Biblioteca di Alessandria d'Egitto



(Immagini prelevate da Libero.com/Alessandria_d'Egitto/)

La biblioteca reale di Alessandria D'Egitto era la più grande e ricca biblioteca dell'antichità.
Fu costruita intorno al III secolo a.C. (322 a.C.)nei pressi di Sisla su richiesta di
Alessandro Magno.
Secondo il filosofo Aristotele questa biblioteca doveva contenere la linfa del Sapere. Conteneva più di 700 mila rotoli di papiro provenienti da tutto il mondo conosiuto.
La biblioteca fi distrutta per un incendio.
Oggi la biblioteca è stata riscostruita grazie a opere di restauro. I lavori di ristrutturazione sono cominciati nel 1995.
Oggi la Biblioteca di Alessandria è patrimonio dell'UNESCO (Organizzazione Culturale delle Nazioni Unite)

Biblioteca Personale

mercoledì 10 marzo 2010

mercoledì 3 marzo 2010

mercoledì 24 febbraio 2010

Redditi italiani del 2008

Considerazioni personali:
- Divario economico tra nord e sud d'Italia
Dagli articolo di molti giornali si può arrivare alla conclusione che il divario economico tra il nord e sud del nostro Paese è un caso unico in tutta Europa.
Il nord è molto sviluppato mentre sud è arretrato e si avvicina sempre di più ai tanti "Sud del mondo". Le industrie non si sviluppano, i cittadini non consumano.
Dal 2001 al 2008 sono calati i consumi a gli investimenti. E' un processo aggravato sempre dal maggiore disimpegno da parte dello Stato che indirizza meno fondi rispetto a quelli destinati al nord.
"E' una situazione al limite del collasso, che non lascia spazio a sogni e speranze, costringendo migliaia di persone ogni anno ad emigrare."

- Il problema degli evasori fiscali
Il settore dell'agenzia fiscale annuncia:
"Il livello di evasione fiscale nel nostro Paese raggiunge cifre che in altri paesi europei sarebbero impensabili."
Il fenomeno è stato definito dal ministro dell'Economia "una pandemia che raggiunge livelli spaventosi."
Tutto ciò significa dunque che l'Italia soffre di una carenza di servizi al cittadino, di prestazioni sociali e di assistenza ai più deboli.
Per risolvere questa situazione si potrebbe sostenere le famiglie che hanno un reddito molto basso, si potrebbero introdurre ammortizzatori sociali che indirizzino i giovani verso il mondo del lavoro. E' la politica comunque che deve intervenire per risolvere questo problema!


http://www.ilsole24ore.com/speciali/redditi_comuni_08/

Presentazione :)

Ciao a tuttiiiii!
Siamo Anna, Elisa e Beatrice.
Siamo delle studentesse che frequentano il primo anno di liceo all'istututo Veronica Gambara, indirizzo umanistico.

Questo è il primo post che pubblichiamo, ci siamo appena iscritte!
=)